Capire ed interpretare correttamente il mercato è il compito più difficile per un investitore.
Quando si vende o sia affitta un immobile, per ottenere il massimo rendimento non basta saper soddisfare l’estetica: è bene tenere presente che il cliente ci andrà a vivere in quell’immobile e saranno proprio le sue esigenze a dare più o meno valore alle caratteristiche che la nostra soluzione abitativa sarà in grado di offrirgli.
Ho un’ottima notizia in questi tempi di negatività e di crisi: per la fortuna di chi se ne è accorto, sta cambiando qualcosa. Qualcosa che aprirà nuove opportunità ai più attenti e lungimiranti.
Ci sono evoluzioni nelle unità abitative in cui viviamo che avvengono quasi di soppiatto, senza dare nemmeno il tempo alle persone di accorgersene e di percepirle come tali. Sono evoluzioni dettate non solo da esigenze pratiche, ma anche economiche. Pensiamo alle dimensioni dei locali, che si sono ridotte negli anni per sopperire alla carenza di spazi nelle moderne e affollate città; ma anche ai soffitti, che si sono nel tempo abbassati per favorire un risparmio energetico, a tutto vantaggio dei consumi e dell’ambiente in cui viviamo.
Insomma, le abitazioni di oggi sono diverse da quelle di una volta perché diverse sono le esigenze.
Ma ci sono cambiamenti nella nostra società che invece sono repentini, magari introdotti da eventi imprevedibili. Cambiamenti che hanno portato nuove esigenze nelle vite delle persone e con esse nuovi modi di concepire la propria esperienza domestica.
Abbiamo appena avuto l’opportunità di assistere a uno di questi importanti cambiamenti: la passata (si spera) pandemia.
Quali nuove esigenze ha introdotto questa pandemia nella nostra società?
Il tema è piuttosto complesso e non è mia intenzione esaurirlo in questo articolo. Vorrei tuttavia porre l’accento su due aspetti che molti analisti stanno tenendo in considerazione, anche alla luce dei più recenti dati a disposizione.
Il primo aspetto sono gli spazi aperti: l’obbligo di rimanere confinati per mesi tra le mura domestiche ha fatto capire a molte persone quanto sia importante poter disporre di uno sfogo all’aria aperta. A partire da oggi e probabilmente per parecchi anni, chiunque si troverà di fronte alla possibilità di acquistare una casa totalmente priva di sfoghi verso l’esterno, non potrà fare a meno di pensare ai suoi mesi passati in clausura. Ragione per cui è ragionevole pensare che tali soluzioni abitative saranno particolarmente penalizzate dal mercato.
Il secondo aspetto è la disponibilità di uno studio: una stanza “in più” fino ad oggi, riservata a pochi ma che alla luce dell’aumento del ricorso a forme di lavoro remoto diventerà con buona probabilità un’esigenza di molti. Vedremo dunque sempre più annunci di unità abitative “con studio”, o “con ufficio”, proprio a voler colmare questa nuova esigenza, entrata di prepotenza da un giorno all’altro nella vita di molte persone.
Questi appena descritti sono due aspetti fondamentali dei quali ogni investitore immobiliare dovrà tener conto per le sue prossime operazioni. E questo è anche il momento potenzialmente migliore per acquistare immobili con queste caratteristiche ai prezzi più vantaggiosi, prima che il cambiamento venga metabolizzato dalle masse, con conseguente aumento dei prezzi di acquisto e relativa riduzione dei margini di profitto.
Marco Sparicio
analista mercati