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Il mercato immobiliare alle Canarie in tempi di coronavirus

Per investire in qualunque mercato è fondamentale conoscerne le dinamiche dei prezzi, prima ancora che i prezzi stessi.

Nel caso delle Isole Canarie il mercato immobiliare di riferimento è quello della Spagna, con il quale c’è sempre stata una correlazione piuttosto forte.

Tinsa (www.tinsa.es), società leader nella valutazione degli immobili, rilascia mensilmente un report contenente uno studio sull’andamento dei prezzi ed i principali indicatori di mercato, aggiornati. L’andamento dei prezzi che riporta il seguente grafico di Tinsa è il primo elemento che ciascun investitore immobiliare dovrebbe conoscere, per sapere in quale fase di mercato si trova ad operare.

Evoluzione prezzi immobili in Spagna (Dicembre 2001 – Dicembre 2019)

Senza voler necessariamente entrare nei dettagli, ciò che il grafico suggerisce ad un primo sguardo è che dopo il crollo dei prezzi dovuti alla crisi del 2007 è iniziata una lenta risalita, fino ai giorni nostri. È in questa fase che ci troviamo oggi: una fase di salita.

Proverò ora a rispondere ad alcune delle domande che mi sono state rivolte in questi giorni.

Siamo in bolla?
No, non siamo tecnicamente in bolla. La bolla è ben rappresentata nella parte sinistra del grafico, dove i prezzi sono crollati successivamente ad un repentino rialzo negli anni immediatamente precedenti.

Continuerà questa salita?
Sui mercati si possono solo fare previsioni, basandosi sugli elementi oggettivi. Da un punto di vista prettamente tecnico non ci sono elementi che lascino pensare ad una inversione di tendenza; anzi, i prezzi si trovano attualmente il 33,8% al di sotto dei massimi del 2007 (-19,5% alle Isole Canarie).
Ma è chiaro che in questo scenario non è contemplato il coronavirus né tutte le implicazioni sociali ed economiche che questo porterà.

L’effetto coronavirus porterà a un crollo dei prezzi?
Buttando un’occhiata al grafico è veramente difficile immaginarsi un crollo in questa fase, anche perché in orizzonti temporali così lunghi i crolli difficilmente avvengono in prossimità dei minimi storici (oggi siamo a +15,3% dai minimi in Spagna, +19,5% alle Isole Canarie). Nonostante non ci siano ancora elementi per fare una previsione seria in questo momento lo scenario peggiore che mi sento di immaginare è un ritorno ai minimi di cinque o sei anni fa; oltre a questa soglia credo che lo scenario socio-economico sarebbe talmente compromesso da far passare in secondo piano il valore degli immobili per chiunque.

Come comportarsi dunque, in questa delicata fase?
Quando si tratta di investimenti l’atteggiamento che maggiormente paga è sempre quello di non farsi prendere dalle emozioni del momento e di continuare ad osservare razionalmente il mercato. Ed è quello che farò nei mesi a venire, continuando ad analizzare i dati e cercando di dar loro un significato per le mie scelte strategiche. Chi ha investito bene nei mesi o anni passati ha sempre comprato al di sotto dei prezzi di mercato, dunque una flessione dei prezzi nei prossimi mesi non pregiudicherà in maniera preoccupante il proprio lavoro.

Marco Sparicio
analista mercati

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