Investire in immobili

5 ragioni per cui conviene investire in immobili

Esistono almeno 5 ragioni per cui conviene investire in immobili, anche oggi, e sono le stesse per le quali i grandi patrimoni detengono da sempre asset immobiliari.

Ma veniamo subito al dunque.

  1. Prima ragione: gli immobili sono un asset reale con un valore intrinseco.
    Cosa significa? Che sono beni fisici che vengono scambiati su un libero mercato, nel quale domanda e offerta si incontrano da secoli per far fronte alle esigenze reali dei soggetti che danno vita agli scambi.
    Un immobile vale per ciò che è, per ciò che offre realmente al suo possessore, non per ciò che rappresenta in forma astratta. E il suo valore cesserà di essere tale solo quando non sarà più in grado di soddisfare tale esigenza, sia essa un tetto sotto al quale poter vivere oppure uno strumento per generare una rendita economica.
    A differenza di altri asset, come per esempio le azioni o le criptovalute, il valore degli immobili difficilmente potrà tendere mai a zero.
     
  2. Seconda ragione: la casa è un bene primario, motivo per cui nel mercato immobiliare ci sarà sempre domanda.
    È difficile pensare che in futuro gli immobili, siano essi ad uso residenziale oppure commerciale, non rappresenteranno più il bene primario che sono oggi. Le persone continueranno a spostarsi, ad evolvere, ad investire; la stessa popolazione continuerà a crescere! Ci sarà sempre qualcuno in cerca dell’immobile più adatto alle proprie esigenze… insomma, detto in altri termini ci sarà sempre domanda.
    La chiave per investire in immobili con successo sta nel saper scegliere sempre le tipologie di immobile più richieste: poi, al resto, ci penserà il mercato.
     
  3. Terza ragione: gli immobili sono in grado di produrre due forme di rendimento contemporaneamente.
    Ciascun investimento immobiliare, se ben progettato, svolge due funzioni contemporaneamente: la prima è relativa alla conservazione del potere d’acquisto del capitale. Essendo infatti l’immobile un bene reale è soggetto alle dinamiche di prezzo che riguardano qualsiasi altro bene e, come tale, è destinato ad una rivalutazione che – concedendosi una semplificazione – si può considerare pari al tasso d’inflazione.
    Ciò comporta che l’immobile tenderà a conservare nel tempo il potere d’acquisto del capitale investito, al netto ovviamente delle oscillazioni dei prezzi di mercato.
    La seconda forma di rendimento è data invece dallo sfruttamento commerciale dell’immobile stesso: ciascun immobile può essere infatti messo a reddito, generando una rendita annua, esattamente come ci si aspetterebbe da una qualsiasi altra forma di investimento.
     
  4. Quarta ragione: l’immobile è un bene facilmente finanziabile.
    Su questo punto c’è veramente poco da dire: per le banche gli immobili sono i beni a garanzia “per eccellenza”, motivo per cui sono disposte a prestare denaro per acquistarli garantendosi, appunto, attraverso un’ipoteca su di essi.
    A ciò si aggiunga che i tassi di interesse, storicamente, non sono mai stati così bassi come lo sono oggi. Acquistare un immobile con un prestito a tasso fisso, oggi, rappresenta una delle più ghiotte opportunità finanziarie che si siano mai presentate nella storia.
     
  5. Quinta ragione: l’investimento immobiliare è un investimento a basso rischio.
    È per le ragioni espresse fin qui che investire in immobili si configura, rispetto ad altre forme di investimento, come un’attività a basso rischio.
    Al netto di acquisti incauti o comunque poco ragionati, è veramente difficile perdere denaro con le operazioni immobiliari. È vero che in un’operazione immobiliare le variabili sono molte e spesso anche complesse, ma una buona pianificazione dell’investimento ed un’accurata due diligence immobiliare possono veramente ridurre ai minimi termini i fattori di rischio.

E chi ha investito in immobili dopo la crisi del 2007? Ha perso un sacco di soldi!!

Le cose non stanno esattamente così: vediamo il perché.

Ipotizziamo di avere acquistato nel 2010 un immobile da 100.000 € alle Isole Canarie e di averlo messo a reddito. Al prezzo medio degli affitti, adeguando il contratto ogni 4 anni, l’immobile avrebbe prodotto una rendita mensile media di 497,41 €, che in 10 anni avrebbe apportato – in termini reali – un capitale di 59.689 €.

Stando sempre ai prezzi di mercato, invece, l’immobile avrebbe perso nello stesso periodo di tempo il 6,39%, in quanto oggi varrebbe sul mercato 93.610,17 € che, in termini reali, corrisponderebbero a 85.766 €.

Il capitale di 100.000 € inizialmente investito, dunque, oggi ammonterebbe a 145.455 €, il 45,45% in più, con un rendimento medio annuo del 4,55%.

Certo, gli immobili possono dare rendimenti superiori, ma da qui ad affermare che chi ha investito in immobili ha perso un sacco di soldi ce ne passa…

E chi invece ha solo “comprato”?

Chi ha acquistato un immobile nel 2010, nel 2020 ha perso il 6,39% nominale del proprio capitale, pari al 14,23% reale. Ma “acquistare un immobile” non è sinonimo di “investire in un immobile“: ecco perché, con il servizio “Acquisto Immobiliare Garantito“, accompagniamo i nostri clienti anche nell’acquisto, valutando gli aspetti di mercato ed orientando la scelta su immobili più facilmente rivendibili e meno soggetti a svalutazione.

Marco Sparicio
Responsabile Investimenti
Canarie Consulting

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